L'anello di Marzana
Un percorso di 8 km adatto anche agli escursionisti meno esperti. Per tutti una giornata da trascorrere immersi nel verde alla scoperta di luoghi incontaminati L’itinerario proposto è di facile percorribilità: otto chilometri sul confine tra Umbria e Toscana, un anello che passa attraverso un territorio selvaggio e in gra parte disabitato, dominato soprattutto da estesi castagneti e sovrastato dall’antica torre di Marzana, costruita nel XIV secolo. Un percorso ad anello tra fitti boschi e macchie di castagni alternati a verdissime radure erbose: è il circuito di Marzana, che attraversa i ruderi di antichi centri abitati ormai abbandonati, per toccare le cime di Monte Favalto. Otto km di percorso, 600 m di dislivello: l’escursione ha inizio a Osteria, scende verso Roceto nella valle del Locco e, piegando sulla SX e mantenendosi in quota, raggiunge Colle Favalto da piedi (964 m.) prima, Colle Favalto di mezzo (1023 m.) poi, e Locco da sommo a quota 930 . Il sentiero non tocca la cima del Monte Favalto (1082 m.), ma essa merita una piccola digressione dal percorso stabilito, con possibilità di scendere verso il Passo della Dogana e quindi verso Arezzo. Dal Favalto, nelle giornate limpide, la vista si estende sino alle cime della zona del Trasimeno. Riprendendo il sentiero, si percorrono verso NE le creste del Poggio del Locco, da cui a DX si può digredire verso la torre di guardia di Marzana, per raggiungere, dopo 2 km, di nuovo Osteria. Da qui sulla DX si raggiunge in poche centinaia di metri il cosiddetto “paese fantasma”, Marzana. Il paese, di origini romane, è stato abitato fino agli anni ’50 e viveva di allevamento, tanto che vi si svolgeva un’importante fiera del bestiame. Oggi è costitutita da poche case completamente in rovina che conferiscono al paesaggio un’atmosfera quasi spettrale, senza dubbio suggestiva. E’ possibile seguire il percorso 1A (fino a Locco da sommo e da piedi) e il tracciato da “Sentiero Italia” individuato da segnali bianco-rossi posti su pietre miliari o piante secolariL’intera zona del percorso descritto è dominata da castagneti, boschi di cerro e roverella e da rimboschimenti di abete americano. Il sottobosco è fitto e formato da ginestra dei carbonai, felci ed eriche. L’area è ricca di prelibati funghi commestibili: ovoli, russole e, soprattutto, porcini. Lungo il sentiero si possono incontrare anche popolazioni di rosa canina. La fauna è rappresentata da numerosi cinghiali, daini, tassi, istrici, scoiattoli, gheppi, poiane, sterpazzole, fringuelli, beccacce, nonché dalla presenza di un’importante rotta per gli uccelli migratori.